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Appalti truccati, arrestato Delvino
Francesco Delvino, ex capo dei Vigili Urbani di Massa, oggi comandante a Frosinone, è stato arrestato per corruzione nell'ambito dell'inchiesta "Occhio Vigile" coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica, Adolfo Coletta
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L'ex comandante dei Vigili Urbani di Massa, Francesco Delvino, è stato arrestato il 14 dicembre 2011 in seguito all'operazione «Occhio vigile», seguita nei dettagli da Fernando Maisto, Tenente Colonnello dei carabinieri del nucleo operativo di Frosinone. L'inchiesta, che ha portato all'arresto di altre 15 persone, riguarda una vicenda di appalti truccati, attraverso i quali sono state favorite aziende amiche, "aiutate" a vincere gare pubbliche per la fornitura di sistemi di videosorveglianza della Ztl. Queste società, una volta ottenuto l'appalto, generosamente elargivano mazzette ai funzionari che le avevano aiutate.
Preoccupazione e clima di sospetti sta destando nelle stanze dei bottoni del Comune di Massa il coinvolgimento di Francesco Delvino, ex comandante della Polizia Municipale, e fratello di Antonio Delvino, ex direttore generale della Asl d Massa Carrara. Nei primi mesi del 2011 Antonio Delvino era stato obbligato a lasciare la gestione dell'Asl in seguito ai retroscena che riguardavano un buco di oltre 300 milioni di euro nei conti della sanità della provincia di Massa, i cui dettagli non sono sono ancora stati chariti dalle indagine in corso da parte della Procura di Massa.
L' inchiesta di Frosinone ha impiegato oltre 250 uomini e, oltre al Lazio , riguarda amministrazioni comunali in Lombardia, Puglia, Campania, Veneto e, da alcune indiscrezione, sembrerebbe anche la città di Massa.
Francesco Delvino
è accusato, insieme ai suoi complici, di associazione per delinquere finalizzata alla turbata libertà degli incanti, di corruzione e di falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici.
L'inchiesta ha messo in luce che le procedure delle gare per la fornitura, installazione e gestione di sistemi per la sicurezza urbana e per la disciplina del traffico urbano (sistemi di videosorveglianza, photored, Ztl e aree pedonali) erano truccate. Anche per i servizi di gestione e riscossione delle contravvenzioni Delvino e i suoi complici riuscivano a far in modo che gli appalti pubblici fossero assegnati a società di comodo, ricevendo come compenso denaro e mazzette.
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