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Rassegna Stampa |
La Nazione , 24 dicembre 2008 |
Abusi al Cabrini: via agli interrogatori
Ascoltata la capo ufficio urbanistica
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Perchè non sono stati fermati subito i lavori del nuovo edificio della casa di riposo «Cabrini» dopo l'accertamento dell'abuso edilizio? E' questo uno degli interrogativi che gli inquirenti hanno rivolto ieri mattina alla funzionaria del Comune di Pontremoli Franca Armanini, responsabile dell'ufficio Urbanistica ascoltata nella caserma dei carabinieri nell'ambito dell'inchiesta, condotta dal sostituto Procuratore della Repubblica Federico Manotti.
Proseguono le indagini sul caso «Cabrini» dopo il sequestro del cantiere e l'invio di quattro avvisi di garanzia per abuso edilizio. Anche il Comune ha deciso di bloccare i lavori, ma solo dopo i provvedimenti della magistratura. Il progetto prevede la costruzione (quasi conclusa) di ottanta mini residence, che per la società «Cabrini», ha comportato un impegno di spesa di oltre quattro milioni di euro, con un contributo della Regione Toscana di 350.000 euro. Per la vicenda sono stati indagati prima l'amministratore della società Mario Bezzi, il direttore dei lavori Corrado Poli e il costruttore Doriano Pasquotti. La
scorsa settimana avviso di garanzia anche a Franca Armanini e nello stesso tempo è
arrivata in Muncipio la Guardia di Finanza che ha sequestrato all'ufficio Ragioneria il
faldone con le carte sui finanziamenti regionali.
Un iter contrassegnato anche dalla scelta del Comune di non far pagare gli oneri di urbanizzazione (300mila euro) come prevede una legge regionale per le opere di interesse socio-sanitario.
Sembra questo il filone nuovo dell'inchiesta affidato alla Finanza.
I sigilli al cantiere erano stati posti 19 novembre in seguito alla denuncia di abuso edilizio avviata prima dell'estate dalla Polozia municipale che aveva fatto un sopralluogo dopo una segnalazione, non anonima (come detto in un primo tempo) ma firmata da quattro persone. Era stata rilevata una variante non autorizzata con un aumento delia volumetria dell'edificio per 4mila metri cubi.
I progettisti avevano ribaltato la posizione della costruzione facendo tamponare, un porticato di 1300metri quadrati. Un abuso sanabile con il pagamento di una sanzione, come ha confermato una consulenza fornita al Comune dall'avvocato Giorgio Pagliari. Le procedure per la sanatoria non sono state definite poiché sembra che la società debba ancora far conoscere l'uso dei locali contestati. Su quella base il Comune stabilirà la sanzione per chiudere il caso. Ma l'iter giudiziario prosegue.
La Procura intende accertare le responsabilità, verificando se la mancata sospensione dei lavori sia motivata da qualche circostanza particolare.
Sotto la lente di ingrandimento anche i rapporti inviati dall' ufficio Urbanistica all'amministrazione comunale l'estate scorsa, momento politico particolare con il sindaco a rischio per l'uscita dalla maggioranza di quattro consiglieri.
Pagina XVIII, Cronaca della Lunigiana
(24 dicembre 2008) - La Nazione
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FOTO A SINISTRA
Franca Armanini con il suo legale. Foto pubblicata sul quotidiano La Nazione del 24 dicembre 2008
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