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Cittadini sudditi e
cittadini comproprietari dei diritti
di Maurizio Bardi
L'articolo 10 del Decreto Legislativo n. 267 del 2000, detto anche "Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali" rinnova completamente i rapporti tra governanti e governati. Nei tre capoversi chiarifica:
1. Tutti gli atti dell'amministrazione comunale e provinciale sono pubblici (..);
2. Il regolamento assicura ai cittadini, singoli e associati, il diritto di accesso agli atti amministrativi e disciplina il rilascio di copie di atti previo pagamento dei soli costi; (..) assicura il diritto dei cittadini di accedere, in generale, alle informazioni di cui è in possesso l'amministrazione;
3. Al fine di rendere effettiva la partecipazione dei cittadini all'attività dell'amministrazione, gli enti locali assicurano l'accesso alle strutture alle organizzazioni di volontariato e alle associazioni.
Lo spirito della legge è quello di trasformare il rapporto tra ente pubblico e cittadino passando da una relazione di "cittadino suddito" a "cittadino soggetto attivo", comproprietario dei processi amministrativi.
Di questi cambiamenti, anche giuridici, la casta politica e burocratica di Pontremoli sembra non esserne accorta.
Alla fine del 2009 alcuni pontremolesi avevano interesse a consultare la documentazione relativa alla costruzione di un palazzo situato in Via IV Novembre
La ditta costruttrice è la Cesir srl di Doriano Pasquotti e nel fabbricato ha acquistato un appartamento, nell'estate del 2008, un parente di primo grado di Franca Armanini, responsabile dell'Ufficio Edilizia Privata del Comune di Pontremoli.
Alcuni segnali hanno indotto questi cittadini a lasciare perdere. Si sono però rivolti all'Associazione "Il Ritorno dei Mille", che nel mese di marzo 2010 ha formalmente richiesto l'accesso agli atti al Comune di Pontremoli.
L'accesso è stato negato con motivazioni risibili, come è stato negato l'accesso anche ad altra documentazione riferibile a membri della casta lunigianese.
A questo punto anche noi vorremmo vederci chiaro.
Non intendiamo naturalmente parlare di abusi edilizi in quanto non abbiamo visionato la documentazione. Ma poniamo a Franco Gussoni, sindaco di Pontremoli, e a Franca Armanini, responsabile dell'Ufficio Urbanistica, alcune domande:
1. Per quanto riguarda il fabbricato di Via IV Novembre, il volume dichiarato negli atti depositati presso l'ufficio urbanistica del cosidetto "primo piano sotto scala" corrisponde a quello reale, effettivamente realizzato?
2. In quanti metri cubi consiste il volume interrato del fabbricato?
3. Quale è l'altezza media del terzo piano sottotetto. Tale sottotetto risulta abitabile?
4. Perchè l'appartamento di Valentina Valente, figlia di Franca Armanini, è stato venduto nell' estate del 2008 (più o meno lo stesso periodo in cui Franca Armanini avrebbe dovuto intervenire sul Cabrini) dalla ditta Cesir a 96.154 EUR per una superficie di 97 metri quadrati più un'autorimessa di 20 mq, mentre chi ha acquistato l'appartamento direttamente sopra ha pagato 155.000 EUR per 95 mq, nei quali sono compresi due vani in sottotetto (non abitabili?) ad uso stireria e lavanderia?
5. Come si domanda anche il quotidiano La Nazione, in un articolo del 24 dicembre 2008, la mancata sospensione dei lavori per "l'abuso edilizio del Cabrini" è stata motivata da qualche circostanza particolare?
6. La circostanza particolare in relazione alla mancata sospensione dei lavori al Cabrini (di cui si fa cenno nell'articolo della Nazione) ha a che fare con la differenza di prezzo pagato per l'appartamento di Via IV Novembre a Doriano Pasquotti, titolare della Cesir, che ha edificato non solo il fabbricato di Via IV Novembre, ma anche quello del Cabrini?
7. Il Museo delle Statue Stele del Castello del Piagnaro a Pontremoli è stato gestito per anni da una cooperativa di giovani, poi mandata a casa dall'ultima amministrazione comunale. Con una delibera dell'aprile 2008 la giunta comunale ha approvato una convenzione tra il Comune di Pontremoli e l'associazione "Istituto Valorizzazione dei Castelli" per la gestione del Museo delle Statue Stele, la cui esecuzione è stata affidata al Settore Attività Culturali del Comune di Pontremoli.
L'unica persona della cooperativa precedente assunta dalla nuova gestione è stata proprio Valentina Valente, figlia di Franca Armanini, responsabile dell'Ufficio Urbanistica.
Valentina Valenti ha titolo particolari per questo incarico?
A parte il fatto che di questi tempi è molto difficile essere assunti da un ente pubblico, non è inopportuno che venga assunto a chiamata diretta in una struttura che conta fra i suoi soci e finanziatori il Comune di Pontremoli, proprio chi ha un altro familiare impiegato nello stesso comune?
Esistono connessioni tra la non accessibilità presso l'Ufficio Urbanistica di alcune pratiche e questa assunzione?
8. Relativamente alla costruzione di terrazza, ringhiera, struttura in metallo e pavimentazione sopra il tetto di piano rialzato, in un palazzo del centro storico (di cui è proprietaria Caterina Rapetti, assessore alla cultura), le procedure edilizie esistenti presso l'Ufficio Urbanistica del comune di Pontremoli sono regolari?
Aspettiamo risposta.
Lunigiana la Sera, maggio 2010
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