segui Lunigianalasera.com.com su facebook    
 

LA REALTA' SUL COVID
 
Altro che Immuni. Altro che tracciamento.
Vi promettono che tracciano i contatti dei malati: balle.
Vi raccontano che useranno Immuni: fantascienza.
Vi dicono che vi seguiranno mentre siete malati a casa: aspetta e spera.

 

 
 
10 ottobre 2020
 
Il coranavirus visto dal letto
 
"Centinaia di persone in Liguria oggi sono nella nostra stessa situazione. Nella stessa solitudine. Gente che non fa il calciatore e non può fare migliaia di tamponi ogni weekend. Gente che non si chiama Trump, Berlusconi o Briatore e sa di poter contare su scorte di remdesivir come Dom Perignon."
 
di Ferruccio Sansa
 

Alla fine per avvertire i miei contatti ho dovuto fare un post su Facebook.
Altro che Immuni. Altro che tracciamento.
Vi promettono che tracciano i contatti dei malati: balle. Vi raccontano che useranno Immuni: fantascienza. Vi dicono che vi seguiranno mentre siete malati a casa: aspetta e spera.
Vi racconto il covid visto dal letto.
Allora... venerdì scorso mio figlio di 15 anni ha la febbre. Nessun sintomo tipico, ha preso freddo in piscina ma decido di tenerlo a casa da scuola. E di tenere a casa anche i due fratelli più piccoli perché non voglio infettare nessuno. Non si sa mai. Sabato gli facciamo il tampone anche se siamo certi che non sia niente. E invece lunedì arriva la risposta: è covid.
Martedì, questo ha funzionato, la ASL ci convoca per il tampone in auto. Noi e i nonni. La persona che ci telefona non fa nessun tracciamento di nostro figlio e nemmeno dei nostri contatti. Chiede soltanto che scuola fanno. Nessuna domanda sulle palestre che frequentiamo, il calcio, gli scout. Zero. Per fortuna ci abbiamo pensato noi ad avvertire subito tutti.
Chiediamo se possiamo comunicare i dati di Immuni visto che lo abbiamo scaricato tutti (genitori e figli). Risposta: "Immuni? non sappiamo cosa bisogna farne".
Da allora comincia il vuoto. La ASL scompare. Non richiama più. Non risponde alle telefonate. Arriva l'esito di alcuni degli esami: io risulto negativo ma ho 38 di febbre da giorni. Non sento più gli odori, respiro male e ho le ossa rotte.
Mia moglie ha avuto la febbre per giorni, ferma a letto spossata. L'olfatto azzerato. Ha il covid? I sintomi ci sono ma dopo quattro giorni attende ancora l'esito del tampone. Non sa cosa rispondere a chi la conosce.
Impossibile anche solo tentare una quarantena familiare così, senza sapere chi isolare. Dei due figli piccoli uno era negativo, l'altro chissà. Non si sa più nulla del tampone.
Il medico di famiglia, l'unico che risponde dalla trincea delle vaccinazioni Anti influenzali, consiglia di prendere antibiotici per evitare complicazioni.
Provo a chiedere a un laboratorio privato se è possibile rifare tampone a mie spese. Risposta: il 16 ottobre. Ma per quella data saremo tutti guariti oppure... meglio non domandarselo.
Intanto stamattina i sintomi persistono. Un amico medico consiglia di accelerare con la terapia. "Sono cinque giorni che hai sintomi, sono le ore decisive, dice, per una reazione positiva. Comincia il cortisone". Ma c'è anche chi suggerisce di "andare in ospedale per una lastra o una tac perché non si deve perdere tempo".
Ma tanto per cominciare servono tamponi. Per me e per i miei familiari. Per tutelare la salute loro e delle persone che hanno incontrato. I parenti, gli amici, i compagni.
Che fare? Non voglio pigliare scorciatoie. Voglio seguire il percorso di un cittadino qualsiasi. Allora chiamo la ASL. Una, dieci, venti volte. Il centro covid non risponde. Il centralino allarga le braccia: "Mi spiace, è un disastro". Il numero verde della Regione non esiste più. C'è solo il 112. Lo faccio?
Intanto si resta appesi al saturimetro; l'aggeggio maledetto - ma si tiene in su, in giù oppure piatto? - che deve dare un responso sul tuo destino, ma una volta segna 99 e una 80 e tu non sai sei guarito o stai per finire in terapia intensiva.
Consola pensare che in fondo siamo fortunati. Si, ad ammalarci adesso perché, visto come si sono organizzati, meglio stare male all'inizio della seconda ondata. E non è certo colpa di chi lavora nelle corsie, di medici e infermieri. Anche per loro si preparano mesi terribili di pericolo e fatica.
Consola sapere che altre centinaia di persone in Liguria oggi sono nella nostra stessa situazione. Nella stessa solitudine. Gente che non fa il calciatore e non può fare migliaia di tamponi ogni weekend. Gente che non si chiama Trump, Berlusconi o Briatore e sa di poter contare su scorte di remdesivir come Dom Perignon.
Ma se io faccio un post magari qualcuno interviene. In fondo conosco medici e pneumologi per i casi di emergenza. Ma tanti altri che sono davvero soli che cosa possono fare? È tanto diverso il covid visto da un letto se per dire che stai male devi usare Facebook.


 

 


 
                         
 
BUONA LUCE AI NAVIGANTI
Segnalazioni e commenti dei naviganti
Per pubblicare un commento scrivi a buonaluceainaviganti@lunigianalasera.com
...............................


 
 


 
                         
 
 
Il Corriere della Sera
Il Foglio
Il Giornale.it
Il Manifesto
Il Nuovo
Internazionale
La Repubblica
La Stampa
Libero
L'Unità
Nove da Firenze
Teleischia.it
Corriere Canadese
Corriere del Ticino

Press Today

Virgilio Notizie
Google News
Yahoo News
Sondaggi elettorali
 
 
Girodivite
Carta
Almanacco dei misteri
grandinchieste.it
E-Praga.com
E-Toscana.com
BeppeGrillo.it
huffingtonpost.com
BardiReport.com
Gallicano.org
 
 



La centrale a biomasse di Novoleto
Il buco dell'Asl di Massa
Abusi edilizi/ Chi può e chi non può
Il Caso Facio
Malasanità in Lunigiana
 
Chi siamo
Redazione
Scriveteci
 
 
 
Giorgio Amendola
Antonio Cabrelli
Dante Castellucci
Fratelli Cervi
Il Caso Facio
Vittorio Marini
Victor Modena
Ottavio Morgotti
Antonio Pocaterra
Caterina Rapetti
Giulivo Ricci
Salvatore
Otello Sarzi
Luciano Scotti
Laura Seghettini
Velio Spano
Libero Spuri
Primo Battistini "Tullio"
 
 

© 2019 Copyright www.lunigianalasera.com
Fondatore del sito: Maurizio Bardi
Tel. +39 320 0286339

Per informazioni
E-Mail: info@lunigianalasera.com

 
   
Visite dal 7 aprile 2012