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Parla Laura Seghettini |
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Intervista rilasciata da Laura Seghetteini a Maurizio Bardi nel mese di luglio 1990 |
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«Ricordo perfettante quelle ore, anche se sono passati quarantasei anni.
Sono arrivata ad Adelano nel cuore della notte, mentre lo stavano processando. Lui non si difendeva. Sembrava vivere uno stato d'animo a metà tra la fierezza, la dignità e la depressione. Non aveva paura. Forse aveva già deciso di accettare la morte.
Dopo la sentenza sono rimasta con lui fino all'alba insieme agli uomini di guardia, che volevano farlo scappare. Ma Facio non ha acettato.
"Un giorno qualcuno, mi ha detto, farà luce sulla mia storia."
Aveva un coraggio incredibile, non ha avuto paura. Come non l'aveva mai avuta durante la sua guerra di resistenza. Sempre il primo nelle azioni, l'ultimo a riposarsi, a mangiare. Sempre disponibile con i suoi uomini.
All'alba lo hanno preso e lo hanno portato fuori. Ho saputo dopo che il plotone non voleva sparare. Ho saputo che ha gridato Viva l'Italia. No, non si doveva uccidere un uomo così. Aveva solo venticinque anni.» |
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LUNIGIANA la SERA Ottobre 1990 |
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FACIO, CHI ERA
Dante Costellucci, detto Facio, è stato uno dei capi più coraggiosi della guerra partigiana.
Fu fucilato nel 1944 col pretesto del furto di un lancio.
Dietro quel finto processo ombre e verità sulle quali ormai si deve far luce.
Come ha scritto Mauro Calamandrei: «Non è Facio che dobbiamo compiangere; compiangiamo invece i suoi fucilatori e soprattutto i loro mandanti, capaci di tanta scelleratezza»
Questi articoli sono stati pubblicati nel mese di ottobre 1990 sul mensile Lunigiana la Sera. |
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