Dopo tanti anni di silenzio, voglio parlare ancora alla mia Lunigiana. Anche se ora sono in un altro mondo, mal sopporto quello spirito masochistico che è proprio di noi lunigianesi, quel modo di farsi ammazzare dai forestieri chinando la testa con uno sguardo pietoso verso il carnefice. Quel modo di farsi dominare che si ritrova nelle statue stele con le teste mozzate, vera, tragica immagine simbolo della nostra gente. Dura come la pietra, con l'anima fiera, con il petto vigoroso ma con il capo tagliato dal dominatore (commissario) di turno.
Sono tempi questi in cui crollano i ponti. E i ponti non servono solo per unire due sponde, i ponti rendono liberi, sono energia metafisica. I ponti non possono e non devono cadere perchè collegano il mondo con l'aldilà. I ponti caduti mi terrorizzano perchè mi rammentano le nostre teste mozzate e la paura della morte.
Recentemente uno dei partiti politici che governano la Lunigiana ha organizzato nella mia Aulla (sono nato a Licciana ma è ad Aulla che la mia anima si è formata) una manifestazione elettorale per proporre i suoi rappresentanti in Regione, che fra qualche giorno sarete chiamati a votare.
Poichè era presente anche la Ministra dei Lavori pubblici, Paola De Micheli, la discussione è stata dirottata sul ponte di Albiano, che si è afflosciato qualche mese fà come un gigante che ha perso il suo vigore.
L'ex sindaco Roberto Malaspina ha criticato i suoi colleghi per avere o non avere indossato nell'assemblea la fascia tricolore. Ha criticato poi la ministra, che non ha avuto il tempo di vedere il ponte crollato ad Albiano, e ha attribuito l'empatia della colpa ai sindaci lunigianesi che erano presenti, dimenticando il vero problema.
Ed il vero problema è molto semplice. A decidere sui nostri ponti e sulle nostre disgrazie noi lunigianesi dobbiamo pretendere gente che ci assomigli. Nel bene e nel male. I nostri problemi dobbiamo risolverceli noi, non chi viene da fuori, che i nostri problemi non li vive, non li capisce, li usa. Poi se qualcosa non va, saremo ben capaci di far i conti fra di noi, più fra di noi che verso i forestieri. Certamente anche fra di noi ci sono gli speculatori. Ma abbiamo gli anticorpi per criticarli, per smarscherarli. Lo abbiamo dimostrato, non è certo mancata la controinformazione, a volte eroica.
Quelli venuti da fuori, come il pluri commissario Enrico Rossi, dobbiamo metterli alla porta senza tanti complimenti, insegnando così ai ministri che è ora di finirla di nominare commissari per i nostri ponti, per le nostre alluvioni e per la nostra terra. È arrivato il momento di non tollerare più in casa nostra i burocrati che arrivano da fuori, che finora alla Lunigiana hanno procurato soprattutto guai. Basti pensare all'orrendo muro che ha separato per sempre la città di Aulla dal suo fiume, la Magra, cancellata definitivamente dal panorama degli aullesi.
Dobbiamo ricordarci che i nostri padri non hanno mai tollerato i tiranni in casa nostra. Il nostro carattere lo conobbe bene Carlo VIII, che subì l'ostilità dei pontremolesi in seguito alle angherie delle sue truppe, prima di affrontare la battaglia di Fornovo. Ed anche per questo perse una guerra che cambiò il corso della storia.
Roberto Malaspina, oltre che ex sindaco, è anche cittadino di Mulazzo. Iinvece che delle fascette tricolori, dovrebbe occuparsi di più del suo sindaco, il forestiero, lo spagnolo Novoa, che ha accettato senza battere ciglio che al commissario Rossi (di nuovo lui!) venisse affidata la costruzione di un ponte falso-avveniristico che con la sua ombra impudica fa arrossire di vergogna il bellissimo e antico borgo di Mulazzo.
Malaspina, in questi giorni, dovrebbe informare i suoi concittadini che con il loro voto potrebbero mandare a rappresentarli in Regione il forestiero
Novoa, processato per tentata concussione, che ha evitato la condanna solo per intevenuta prescrizione. Come scrive chiaramente la Cassazione nella sua sentenza "il reato contestato (di Claudio Novoa, ndr) consiste in un tentativo di concussione.. , si tratta però di un reato ormai estinto per prescrizione". E come scrive il Procuratore Generale di Genova: "... nella gestione dei fondi europei del GAL vigeva un clima di corruzione generalizzata, o meglio di concussione ambientale, in forza del quale gli assegnatari sapevano bene che era necessario riconoscere una percentuale agli ufficiali pagatori, o comunque ai funzionari dell'ente (tra cui Claudio Novoa, funzionario del Gal da circa 20 anni, ndr), per non incontrare difficoltà a riscuotere il compenso."
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Riceviamo e pubbichiamo la lettera di Roberto Malaspina
Siccome l'articolo di Alceste de Ambris mi chiama in causa direttamente, mi sembra giusto è opportuno inviare la mia risposta
affinchè venga pubblicata in calce all'articolo.
!8 settembre 2020
"Caso Novoa. Sbaglia chi dice che non mi occupo di lui.
Spero che i mulazzesi non lo votino. Ecco perchè"
di Roberto Malaspina
Caro Alciste De Ambris,
il problema delle fasce tricolore indossate dai Sindaci della sinistra alla Assemblea di Partito organizzata nella Sala consiliare dal Sindaco di Aulla Valettini per ricevere la Ministra De Micheli del suo partito, non è solo forma, ma sostanza di un comportamento scorretto e censurabile. Ma capisco che passano in secondo piano rispetto ai "masochismi" a cui si fa riferimento nel tuo articolo e ai fenomeni più gravi e importanti come la corruzione e la concussione.
Ma non voglio sottrarmi alla tua provocazione e ti dico subito che concordo sul fatto che noi lunigianesi/apuani dobbiamo scegliere meglio i nostri rappresentanti in seno ai Comuni, al Parlamento e al Consiglio regionale. Dovremmo scegliere meglio i nostri Sindaci.
Quanto al Sindaco di Mulazzo Novoa, sbagli (o ricordi male) quando mi dici che non mi sono occupato e non mi occupo di lui. Intanto spero vivamente che i mulazzesi (e i lunigianesi) non lo votino. Ma ti è sfuggito che ho avuto modo di contestare al Sindaco Novoa la costruzione del ponte "stile San Francisco" gemello di quello di Stadano; ho avuto modo di contestare l'attività e la gestione disastrosa dell'impianto a biomasse nel centro urbano di Arpiola ; ho evidenziato il rischio inquinamento ambientale della Discarica di Lusuolo abbandonata a se stessa; ho avuto modo di impedire che l'attuale Sindaco (allora Vice Sindaco) si costruisse un parcheggio privato su suolo pubblico con i soldi del Comune per il suo Albergo/Ristorante (vicenda per la quale fu cacciato da Vicesindaco dal Sindaco Donati finendo all'opposizione); ho avuto modo di evidenziare che l'asfalto previsto per la strada panoramica Parana/Casoni è stato dirottato nella strada che conduce al suo Albergo/Ristorante; ho avuto modo di ripetere più volte (e in tutti i Consigli comunali) che Claudio Novoa non aveva e non ha l'autorità morale per svolgere il ruolo di Sindaco nel Comune di Mulazzo per le sue note vicende giudiziarie pesantissime che hai ricordate nel dettaglio.
Vorrei sottolineare che alcuni anni fa ci siamo trovati in competizione opposta per la carica di Sindaco. Informai i mulazzesi con molta precisione tutto quanto ho esposto sopra, ma la maggioranza dei cittadini preferì come Sindaco uno così rispetto a chi, come il sottoscritto, aveva servito fedelmente (e idealmente) il proprio Comune, rinunciando per due mandati alla maggiorazione dello stipendio da Sindaco lasciando nelle casse comunali 80 milioni e perdipiu' pagando 28milioni e 500 mila lire per poter diventare Sindaco a causa di un artificiosa denuncia del Sindaco che mi aveva preceduto.
Quindi se i mulazzesi e i lunigianesi vorranno, come tu dici, essere masochisti lo voteranno al Consiglio regionale. Ma, viceversa, consiglio vivamente di non farlo e di orientare piuttosto il voto verso persone capaci, trasparenti e candidati (senza macchia), come dice la parola stessa. |